Prendo in prestito questa frase sentita l’altra sera in televisione dal giornalista Beppe Severgnini.
Il contesto in cui è stata detta metteva in evidenza che le ripercussioni sulla vita sociale economica e politica causato dal coronavirus, farà esplodere tutte le peculiarità negative del nostro Paese ed in particolare di chi in questo momento deve prendere le decisioni, per la soluzione dei problemi che si presenteranno.
L’aspetto che mi interessa maggiormente riguarda le imprese italiane e la sfida che dovranno cogliere ed affrontare da qui in avanti in un contesto socio economico completamente trasformato rispetto a quello in cui hanno operato fino ad adesso.
Infatti l’emergenza sanitaria ci costringe a modificare il nostro modo di vivere e di agire, non solo dal punto di vista sociale, ma anche nella gestione delle proprie aziende, pertanto l’obiettivo che ci proponiamo è quello di indicare all’imprenditore le vie da seguire nella conduzione della propria azienda, in considerazione delle mutate condizioni in cui andrà ad operare.
Oggi la nostra attenzione si rivolge a quelle aziende che vogliono accedere alle misure previste dal Decreto Liquidità e quindi si apprestano a chiedere il prestito garantito dallo Stato.
Non entrando nel merito delle modalità di accesso, ci preme oggi fare innanzitutto una valutazione di carattere generale.
La prima valutazione da fare riguarda ovviamente la necessità di richiederlo e le proprie capacità di rimborso, a mio avviso, la scelta peggiore, sarebbe quella di indebitarsi senza aver prima verificato il proprio modello di business e le ripercussioni sullo stesso derivanti dalle mutate condizioni di mercato che si presenteranno.
Si potrà obiettare che la valutazione sulle proprie capacità finanziarie di poter rimborsare le somme chiese in prestito, era necessaria anche prima dell’avvento della fase di emergenza sanitaria causata dal coronavirus, ma mentre in precedenza la valutazione era sopratutto di carattere economico-finanziaria, oggi questa valutazione dovrà per forza tenere conto di altre variabili, già in precedenza evidenziate.
In realtà sarebbe più opportuno che le imprese valutassero attentamente la propria posizione sul mercato e nel contempo prendessero in considerazione nuove opportunità di business, tenendo conto delle opportunità offerte dall’uso delle nuove tecnologie, dalla nuova richiesta di servizi nel campo sanitario o delle biotecnologie.
Si potrebbe anche mettere a punto un piano di investimenti, anche attraverso la costituzione di un nuovo veicolo societario ed avviare una nuova startup, utilizzando la liquidità ottenuta dal prestito garantito dallo stato o in alternativa ricorrere alle nuove forme di raccolta di capitali offerte dal settore fintech.
In definitiva emerge la necessità di un attento esame della valutazione della propria azienda al suo interno e sul suo posizionamento sul mercato.
A tal fine la possibilità di avvalersi anche di figure esterne all’azienda che abbiano le competenze professionali tali da aiutare l’imprenditore a compiere le scelte migliori per affrontare il percorso complicato che si presenterà a breve, mi sembra una scelta obbligata e sul mercato esistono diverse realtà con queste caratteristiche.
Ecco il motivo del titolo del presente post !!!!